Sosteniamo i lavoratori IKEA

ikeaQuesta mattina davanti agli ingressi del megastore di Campi, siamo stati a sostenere il presidio dei lavoratori in sciopero. Davanti all’ingresso un centinaio di addetti della multinazionale svedese che ha posto come ultimatum la fine di agosto per accettare un piano che cancella il salario integrativo, rivede i compensi per le domeniche lavorative passando dal 70 al 30% di bonus e tenta di far saltare un accordo che da decenni consente all’azienda di operare come leader nel settore.

Nello stabilimento di Genova lavorano abitualmente circa 200 addetti di cui più del 70% part time. All’interno si passa da salari di circa 1200 euro per il lavoro full time a circa 800-900 euro per i part time. La richiesta di IKEA sembra irremovibile e significa una diminuzione netta di circa 150-200 euro mensili per dipendenti costretti a lavorare domenica e festivi per arrivare a fine mese.

Il part time è una scelta volontaria di molti addetti ma è stata caldeggiata in passato dall’azienda che sfruttuva la flessibilità orari per variare turni e mansioni in modo unidirezionale.

Il colosso IKEA ha filiali in tutto il mondo. Continua a macinare enormi profitti anche se in Italia vi è un arretramento dei guadagni dovuto alla congiuntura economica e ad alcune manovre aziendali non particolarmente azzeccate. Il lieve squilibrio dei conti vuole essere fatto pagare ai lavoratori imponendo contrazioni salariali a fronte di stipendi che garantiscono a stento la sussistenza.

Lo sciopero è nazionale e a Genova ha trovato la solidarietà dei lavoratori Ansaldo e di delegazioni dal porto e altre aziende. Fuori dal megastore gli operai del colosso svedese si espongono in foto ma ci ricordano che l’azienda, fin dai suoi esordi, ha puntato molto sulla pubblicità intenta a dipingere un quadro idilliaco anche nei rapporti con i dipendenti. Questo quadro nasconde storie di sfruttamento di operai addetti alla logistica che per 700 euro al mese hanno turni variati tutti i giorni e sono costretti a lavori pesanti. Si tratta del secondo sciopero generale del gruppo in pochi mesi. Sullo sfondo la difficile situazione generale dei lavoratori del commercio in una regione dove questa tipologia di lavoratori rappresenta una buona fetta degli addetti al lavoro complessiva.

Sosteniamo la loro lotta contro la decurtazione del salario.

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